IL TERRITORIO
Un comprensorio agricolo ubicato all’ estremo ovest
della ricca pianura padana, all’ ombra, quasi avvolto,
dall’ arco alpino, con i suoi massicci, il nostro Monviso
su tutti, disposti a semicerchio come a proteggere con fare
materno la propria piccola creatura.
Lo si vede nelle splendide giornate primaverili,
quando la fresca brezza mattutina fa rinascere, non solo
le piante, ma anche noi esseri umani dal torpore invernale;
l’olfatto è rapito dalla natura che si risveglia e la vista
si perde tra i magnifici colori dei frutteti in fiore,
disposti su una scenografia quasi surreale, dalla Bisalta
al Monte Rosa, che permette ai nostri occhi di seguire una
successione di colori che spazia dal rosa dei fiori di pesco,
al bianco della neve sui monti, all’ azzurro del cielo terso.
Un paesaggio incantevole che molte volte ci sfugge dal suo
contesto più suggestivo, perché rapito da quella frenesia a
tratti incontrollabile che è parte del nostro vivere quotidiano.
Dietro a quell’ aspetto romantico si cela poi un altro
significato, non meno importante e sicuramente più immediato,
tanto da rubarle prepotentemente la scena: la forte valenza
economica che questo territorio ha saputo e sa esprimere.
La frutta che ha fatto la fortuna di un’ intera area, e
della gente che in essa vive, ma anche simbolo di intuizione,
caparbietà, volontà degli uomini che hanno creduto in questa
vocazione della terra che li ospitava e con fatica e lavoro
hanno saputo scovarla, perseguirla e farla prepotentemente
emergere.
Nel 1927 i lagnaschesi Michele Ceirano e Giuliano
Sacchetto impiantarono, primi in Piemonte, un pescheto di Hale,
varietà fatta giungere appositamente dalla California; in breve
tempo si formò un gruppo di frutticoltori fiduciosi e uniti che
diedero slancio al settore e servirono da esempio per altri
agricoltori.
Oggi, nel solo comune di Lagnassco, più di 1500 ettari di
terreno sono coltivati a frutteto.
Tratto da: Oscar Fiore, Postfazione, in “I Frutteti del Monviso” – 2008